Riuscire a trattenere i migliori collaboratori non è facile. Ma ricordate che il capitale umano è l'elemento che vi distingue dai concorrenti |
Se avete fatto tutto per bene nel riempire correttamente il vostro organigramma, inserendo persone ricche di talento e disposte a lavorare tanto, godrete verosimilmente di un vantaggio considerevole sui vostri concorrenti, perchè le aziende che hanno realizzato questo obiettivo sono veramente poche.
Ma il vostro successo nella selezione darà origine a un'altra sfida: trattenere in organico le vostre star!
Se le vostre risorse umane fossero misurabilmente superiori, le altre aziende se ne accorgerebbero e cercherebbero di portarvele via offrendo loro più soldi, più potere e condizioni di lavoro più favorevoli: forse quelle stesse lusinghe che avete usato per convincerle a venire da voi! Vi troverete sulla difensiva, costretti a riesaminare le vostre politiche del personale, i vostri benefit e i vostri schemi retributivi per capire se sono stati loro a provocare l'allentamento dei vincoli di lealtà tra la vostra azienda e le persone di qualità che avete assunto.
Quello della ritenzione dei collaboratori è un problema che si pone a numerose aziende tra le più ammirate al mondo. Considerate, ad esempio, l'esperienza che hanno vissuto molte imprese negli Stati Uniti tra il 1992 e il 2000.
Le aziende americane hanno goduto di una prosperità eccezionale in quel periodo; tanto che la disoccupazione aveva toccato i minimi storici (non ricordo esattamente ma si parlava meno del 0,8%). In diverse aree del lavoro dipendente, specie a quelle a più alta qualificazione, come ad esempio l'Information Technology, la programmazione software, l'engineering elettronico, la contabilità, la finanza, la domanda aveva superato largamente l'offerta, scatenando la cosiddetta "guerra dei talenti".
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