La mia storia

Come scegliere il proprio mercato

La scelta del mercato dove operare è fondamentale. Buttare
 l'amo e aspettare che il cliente abbocchi, non funziona più
L'azienda che decide di investire con più sedi produttive e/o sedi distributive deve necessariamente analizzare le dimensioni del mercato costituito da circa 60 milioni di consumatori, le sue diversità socio-culturali e la sua segmentazione anagrafica (siamo lo Stato con la maggiore percentuale di cittadini senior e quello con la natalità più bassa).

Tutti questi fattori incidono pesantemente quando è in programmazione la nascita di un prodotto o di un servizio e non solo nel nostro Paese. Le grosse multinazionali del food, hanno analizzato molto bene prima di mettere piede in Italia, le grandi major automobilistiche europee e mondiali le quali hanno dovuto confrontarsi con il marchio che dal dopo guerra deteneva il 100% del mercato italiano. Anche le case farmaceutiche e i grandi gruppi della distribuzione che, investendo nella costruzione di supermercati, o outlet,
hanno dovuto fare i conti con la popolazione in Italia visto che hanno cambiato la cultura di fare shopping.

Per riassumere, possiamo dire che ci sono prodotti culture free, come per esempio i prodotti legati all'elettronica oppure il mondo dello show business come la musica, cinema e video-games poi ci sono prodotti o servizi che sono detti culture bound particolarmente legati alla cultura e alle tradizioni del Paese come per esempio il cibo e l'alimentazione, dove le differenze socio-demografiche possono costituire un grosso ostacolo. Pensate, per esempio, ai surgelati che in Italia all'inizio hanno avuto grosse difficoltà a decollare, ma poi, man mano hanno preso sempre più piede, favoriti anche dall'ingresso della donna nel mondo del lavoro.

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