Sta a noi decidere per il nostro futuro. Pensare di mantenere le posizioni acquisite, non ti fa crescere |
Anche i ruoli manageriali sono stati toccati dai cambiamenti. Oggi, lo stile autoritario e il controllo stanno lasciando spazio alla collaborazione tra manager e subalterni. Il potere decisionale viene portato a livelli inferiori. Molte attività vengono svolte da team di lavoro. E le società si aspettano che tutti, dirigenti compresi, producano di più con meno risorse.
Ciascuno di questi cambiamenti ha avuto il suo effetto sui manager, sul loro lavoro e sulla loro carriera. Qual è stato l'effetto su di voi negli ultimi cinque anni?
Indipendentemente dagli sviluppi generali, dalla crisi che stiamo vivendo, la vostra carriera cambia perchè voi cambiate. Acquisite capacità, esperienza e giudizio. E ognuno di questi elementi acquisiti dovrebbe aumentare il vostro valore per il vostro datore di lavoro, nonchè per le altre aziende che vi conoscono o che cercano persone con le vostre caratteristiche. Il passare del tempo produce inoltre una maggiore auto-comprensione; probabilmente avete una maggiore consapevolezza del vostro valore, dei vostri punti di forza e delle vostre aspirazioni professionali. La domanda che dovete porvi è: i cambiamenti nella vostra carriera devono essere lasciati al caso o devono essere indirizzati verso qualche obiettivo?
Gestire la propria carriera significa considerare lo sviluppo professionale come un percorso, piuttosto che come una situazione statica.
Mah....sembra di vivere nel Paese dei Balocchi.....tutto molto bello e molto positivo....Ha mai valutato che la carriera può anche non cambiare, perché chi sta più in alto non te lo permette?
RispondiEliminaBuongiorno Monica e grazie per essersi presa la briga di commentare il post. Questo significa che partecipa in modo ATTIVO all'argomento.
RispondiEliminaHa perfettamente ragione quando dice che chi è più in alto di noi a volte (o anche spesso) ci blocca nella nostra carriera. Forse sta succedendo a Lei, è successo a me e succede a molti altri, ne sono sicurissimo.
L'aspetto che bisogna valutare prima di ogni altra cosa è l'inevitabile cambiamento che ogni giorno ci contorna; anche se noi non ce ne accordiamo. Probabilmente, chi in questo momento sta più in alto di Lei e non vuole il Suo sviluppo di carriera, è rimasto ancorato alle Sue prime mansioni e non La vede come una possibile risorsa da utilizzare meglio in azienda. Come dicevo nella conslusione dell'articolo: "...considerare lo sviluppo professionale come un percorso, piuttosto che come una situazione statica", è quello che noi dobbiamo fare. Se ci sentiamo "boicottati" o "non valorizzati", cambiamo azienda. Andiamo a migliorarci. Anche quello è sinonimo di "progresso" di "cambiamento". Poi, visto che, come dice Lei, non "siamo nel paese dei balocchi", ci scontriamo con la difficoltà di ricollocarci.
Comunque dobbiamo indirizzare i nostri sforzi verso la direzione giusta per noi senza permettere agli altri di "oscacolarci" nella nostra crescita. Pino Cacucci dice, tra l'altro "...noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove". Quant'è vera questa frase.
Voglio concludere, anche banalmente se vogliamo, con la frase di Will Smith nel film "La ricerca della felicità" che dice a suo figlio: "Ehi non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me! Ok? Se hai un sogno tu, lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non lo sai fare. Se hai un sogno inseguilo. Punto!
Un post utilissimo, impreziosito ulteriormente dalla tua risposta. Grazie Marcello.
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