Motivare:
dare un motivo far fare qualcosa, spingere all’azione.
Gli
esseri umani sono un coacervo di idee, sentimenti e valori e aspirazioni,
capacità, ma anche, bisogni (espressi o inespressi), timori e azioni. Possiamo sintetizzare un individuo come Cervello (idee) - Cuore
(sentimenti) - Braccia (azioni).
Motivare
gli individui, cioè chiedere agli altri di “muoversi” attivando le capacità e
le proprie forze per ottenere risultati, senza pensare ai valori-aspirazioni e
bisogni-sentimenti sarebbe come pensare al proprio business senza ragionare
attorno al contesto di riferimento. Sarebbe come vivere la propria azienda,
pensarla, come un microcosmo avulso dalla realtà circostante. Pensarla così,
sarebbe da folli.
Nessun bravo manager si sognerebbe di pensare al proprio business senza pensare al contesto in cui si muove.
Gli
ingegneri parlano di “condizioni al contorno” intendendo tutto quella serie di
fattori che vanno necessariamente valutati per risolvere il problema. Se non conosci
le condizioni al contorno le probabilità di insuccesso aumentano in modo esponenziale.
Quando
si tratta di persone invece, molto spesso ci si dimentica che “tra le
condizioni al contorno fondamentali” c’è tutta la sfera privata, bisogni,
sentimenti, passioni. Quando si tratta di persone, ci si dimentica che esse
fanno parte anche di un contesto extra-lavorativo che necessariamente influenza
le loro azioni.
La
sfera personale è più di una “condizione al contorno”, è parte attiva, dato
fondamentale, di cui tener conto nel processo di motivazione.
Il
problema è: permettere all’individuo di esprimere i bisogni e attivare azioni
concrete per la risoluzione di essi.
Se
pensiamo di ottenere idee di valore o azioni di valore senza condividere i
bisogni della sfera privata, commettiamo un errore.
La
capacità dell’organizzazione di cogliere tali bisogni e la volontà di
soddisfarli attraverso azioni concrete, porterà gli individui ad interagire
spontaneamente in modo positivo e propositivo
Se
i problemi quotidiani diventano tasselli su cui, in parte, l’azienda si affianca
ai dipendenti, gli stessi lasceranno a casa il “problema” e concentreranno
tutte le loro forze nella risoluzione della complessità aziendale.
Se c’è equilibrio tra bisogni e richieste, l’individuo avrà slancio e motivazione nel fare e dare di più.
Le
azioni che si possono mettere in campo possono anche non avere impatto di costo
(welfare) o, se onerose, il bilancio costo-benefici è dimostrato essere
positivo.
Con
una buona analisi dei bisogni si possono attivare progetti che soddisfino la
maggior parte delle necessità espresse dai più, magari per risolvere
“preoccupazioni quotidiane” presenti nei più (la
spesa, il dentista, la lavanderia, il babbysitting, la palestra).
Pre-occuparsi
di “micro preoccupazioni quotidiane” porterà ad avere persone concentrate sul
business e con la voglia e la spinta a fare del proprio meglio.
Senza
spreco di capitale intellettuale, senza spreco di energie. Saper Motivare
diventa di fatto una delle azioni fondamentali per rendere la propria azienda
una Azienda Etica, che non spreca energie ma da valore aggiunto ad ogni azione.
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