Aver paura del cambiamento è normale. Ma ancor più paura dobbiamo avere di chi non vuole cambiare |
Quante volte avete sentito questa frase? Pensate che la situazione è più "drammatica di ciò che appare! Porsi la questione del cambiamento.
A questo punto potrebbe chiedersi per quale motivo bisogna cambiare. Ma è poi così necessario? Non possiamo rimanere quello che siamo, senza tante complicazioni e senza tanti sforzi?
CERTO CHE POSSIAMO!!!
Il mondo è pieno di gente che passa tutta la vita senza indurvi nulla di stimolante, facendo per anni le stesse cose nello stesso modo e senza alcun entusiasmo, ripetendo i medesimi errori e dicendo sempre le stesse cose. Il mondo pullula di gente che passa la vita a lamentarsi della propria condizione, riversando colpe un po' sul destino avverso un po' sulle circostanze sfavorevoli e un po' sugli altri.
E' sorprendente notare come le persone che si rifiutano di agire per migliorare la loro condizione e quelle che non smettono mai di lamentarsi di qualsiasi cosa siano sempre le stesse persone.
Noi e soltanto noi possiamo scegliere da che parte stare. Nessun altro lo può scegliere al nostro posto.
Ma torniamo al nostro dilemma, alla nostra domanda: PERCHE' BISOGNA CAMBIARE?
Cambiare richiede ENERGIA!! Le persone che non vogliono cambiare lo fanno anche per evitare questo dispendio e questo rischio e per quello dispongono di una serie di risposte già pronte che ci permettono di capire con chi abbiamo a che fare. La prima l'abbiamo già vista:
- abbiamo sempre fatto così e ha funzionato bene....
- non si insegna ai gatti ad arrampicarsi.....
- non è alla mia età che comincerò a cambiare....
- io lo voglio, sicuro, ma "loro" non vorranno certamente (loro = la direzione, i sindacati, i colleghi, gli impiegati di un altro staff, i genitori degli studenti, i professori, l'Amministrazione, il Governo....)
- ci vorrebbe un vero leader, ci vorrebbe un capo con il pugno di ferro...
- se fosse una buona idea, sarebbe già stata applicata, anche in Giappone.....
- la cosa potrà funzionare, ma altrove, qui da noi, purtroppo...
Potremmo chiamare questo modo di pensare e di esprimersi "la via ideale al fallimento personale". Eppure, almeno a parole e almeno nelle intenzioni, non sono molti coloro che desiderano l'insuccesso. Anzi, i più, affermano di desiderare il successo.
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