Immaginiamo di dover sostenere un colloquio di lavoro e che vogliamo fare la migliore impressione possibile. Ricordiamoci che una persona si forma buona parte dell'opinione sull'interlocutore nei primi quattro minuti dell'incontro (il 90% delle opinioni).
So che argomenti su come sostenere un colloquio se ne scritto tanto, anzi anche parecchio, ma ritengo che queste nove regole dovremmo seguirle per raggiungere il nostro obiettivo.
1. NELLA SALA D'ASPETTO
Togliamoci il cappotto e, se possibile, diamolo a chi ci accoglie. Evitiamo di entrare nell'ufficio del colloquio con troppe cose in mano, così evitiamo goffaggini e non diamo l'impressione di essere degli incapaci.
In sala d'aspetto, stiamo pure in piedi, non sediamoci. La receptionist insisterà affinchè lo facciamo perchè, da seduti, siamo fuori dalla sua visuale e non dovrà più occuparsi di noi. Tenete le mani unite dietro la schiena (sicurezza) e dondoliamoci lentamente sui talloni (sicurezza, autocontrollo) oppure mettiamo le mani a guglia. Questi gesti ricordano sempre agli altri che siamo sempre presenti e in attesa. Evitiamo questi atteggiamenti all'uffico tributi!!! ;-)
2. L'ENTRATA
Il modo in cui entriamo nell'ufficio, suggerisce agli altri il modo come ci aspettiamo di essere trattati. Quando siamo invitati ad entrare, facciamolo senza esitazioni. Evitiamo di rimanere sulla soglia come il ragazzino che aspetta la predica del preside. Quando superiamo la soglia manteniamo lo stesso passo. Le persone insicure cambiano andatura e procedono a piccoli passi.
3. L'APPROCCIO
Anche se la persona è al telefono, sta frugando nel cassetto o si sta allacciando una scarpa, avanziamo diretti e sicuri con movimenti fluidi. Posiamo la valigetta, la cartellina o quant'altro, diamo la mano e sediamoci subito. Facciamo in modo che il nostro esaminatore capisca che siamo abituati a comportarci con sicurezza e a non fare anticamera. Le persone che camminano lentamente o che fanno passi lunghi, danno l'impressione di avere molto tempo da perdere, di non essere interessati a ciò che fanno o di avere altro da fare. Questi atteggiamenti vanno bene per un milionario in pensione, non per chi intende comunicare un senso di potere, autorità e capacità, o per chi intenda proporsi come potenziale partner, collaboratore, ecc, trasmettendo un'immagine di vigore! Le persone influenti camminano a velocità media, facendo passi medi.
4. LA STRETTA DI MANO
Teniamo il palmo dritto, perpendicolare al suolo e stringiamo la mano con la stessa forza che usa il nostro interlocutore. Lasciamo che sia questi a decidere quando terminare il saluto. Nei primi quindici secondi, ripetiamo due volte il nome del nostro interlocutore e non parliamo mai per più di trenta secondi alla volta.
5. SEDERSI
Se siamo costretti a sederci su una sedia bassa esattamente di fronte all'interlocutore, orientiamola a 45° rispetto a quest'ultimo. Se non possiamo spostare la sedia, orientiamo il nostro corpo a 45°.
6. DOVE CI SEDIAMO
Se veniamo invitati a sederci in una zona informale dell'ufficio, per esempio un tavolino da caffè, consideratelo già di buon auspicio visto che il 95% dei NO, viene pronunciato davanti ad una scrivania. Evitiamo di sprofondare sul divano (Fantozzi insegna, ndr), se così fosse, sediamoci sul bordo in modo tale da curare e controllare anche il nostro linguaggio del corpo e la gestualità.
7. LA GESTUALITA
Le persone impassibili, calme, composte, e padrone di sè, compiono movimenti chiari, semplici, intenzionali. Le persone di status elevato usano meno la gestualità rispetto a quelle di ceto più basso. Si tratta di un'antica tattica negoziale: chi detiene il potere non ha bisogno di muoversi troppo. Ricordiamoci che gli europei orientali gesticolano con l'avambraccio più di quanto non facciano gli occidentali in generale, e che gli europei del sud gesticolano di più con l'intero arto superiore e le spalle. Laddove opportuno, imitiamo sempre la gestualità e le espressioni dell'altro.
8. LA DISTANZA
Rispettiamo lo spazio personale dell'altro, che sarà maggiore nei primi minuti del colloquio. Se ci avvicineremo molto, egli arretrerà, si scosterà o userà gesti ripetitivi come per esempio, tamburellare le dita. Come regola generale, avviciniamoci di più con chi conosciamo e teniamoci a maggiore distanza da chi non conosciamo ancora. Poi il discorso cambia ancora tra uomini e donne; gli uomini si accostano di più alle donne con cui lavorano mentre le donne si allontanano dai colleghi di sesso maschile. Stiamo più vicino a chi ha la nostra stessa età e più lontani da quanti sono più giovani o più vecchi.
9. L'USCITA
Raccogliamo con calma le nostre cose, se possiamo stringiamo la mano, voltiamoci e usciamo. Se dopo il nostro ingressso la porta è stata chiusa, richiudetela. Quando ce ne andiamo da una stanza, siamo sempre osservati, perciò se siamo uomini assicuriamoci di avere la parte posteriore delle scarpe ben pulita; è una zona che molti trascurano e che, specialmente le donne, osservano con aria critica. Se invece siete donne, punterete il piede verso la porta e inizia a sistemarsi il vestito (la parte posteriore) e i capelli in modo da fare una buona impressione. Come precedentemente ricordato, l'uomo squadrerà sempre il sedere di una donna, e quando raggiungete la porta, voltatevi lentamente e sorridete; è molto meglio che si ricordino il vostro volto che il vostro sedere.
Mi occupo di Marketing & Sales Management. Le conoscenze acquisite mi hanno permesso di conseguire una cultura aziendale trasversale. Dall'area comunicazionale e marketing, dove trovo la mia naturale collocazione insieme all’area commerciale, a me particolarmente congeniale, dove attivo strumenti di incentivazione, formazione e affiancamento, sino ad arrivare all'area produttiva, con la quale mi rapporto costantemente migliorando e anticipando l’evoluzione del mercato.
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