La gestione della carriera e delle competenze

Sta a noi decidere per il nostro futuro. Pensare di mantenere
le posizioni acquisite, non ti fa crescere
Il mondo sta cambiando velocemente e il mondo del lavoro cambia con esso. Molti anni fa, persone con grandi competenze matematiche e grandi capacità analitiche facevano i calcoli necessari alle tabelle attuariali, alle traiettorie balistiche, ecc. Queste professioni, oggi, non esistono più e tale lavoro è stato relegato a "macchine" chiamate computer.

Anche i ruoli manageriali sono stati toccati dai cambiamenti. Oggi, lo stile autoritario e il controllo stanno lasciando spazio alla collaborazione tra manager e subalterni. Il potere decisionale viene portato a livelli inferiori. Molte attività vengono svolte da team di lavoro. E le società si aspettano che tutti, dirigenti compresi, producano di più con meno risorse.


Ciascuno di questi cambiamenti ha avuto il suo effetto sui manager, sul loro lavoro e sulla loro carriera. Qual è stato l'effetto su di voi negli ultimi cinque anni?

Indipendentemente dagli sviluppi generali, dalla crisi che stiamo vivendo, la vostra carriera cambia perchè voi cambiate. Acquisite capacità, esperienza e giudizio. E ognuno di questi elementi acquisiti dovrebbe aumentare il vostro valore per il vostro datore di lavoro, nonchè per le altre aziende che vi conoscono o che cercano persone con le vostre caratteristiche. Il passare del tempo produce inoltre una maggiore auto-comprensione; probabilmente avete una maggiore consapevolezza del vostro valore, dei vostri punti di forza e delle vostre aspirazioni professionali. La domanda che dovete porvi è: i cambiamenti nella vostra carriera devono essere lasciati al caso o devono essere indirizzati verso qualche obiettivo?

Gestire la propria carriera significa considerare lo sviluppo professionale come un percorso, piuttosto che come una situazione statica.

3 commenti:

  1. Mah....sembra di vivere nel Paese dei Balocchi.....tutto molto bello e molto positivo....Ha mai valutato che la carriera può anche non cambiare, perché chi sta più in alto non te lo permette?

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  2. Buongiorno Monica e grazie per essersi presa la briga di commentare il post. Questo significa che partecipa in modo ATTIVO all'argomento.
    Ha perfettamente ragione quando dice che chi è più in alto di noi a volte (o anche spesso) ci blocca nella nostra carriera. Forse sta succedendo a Lei, è successo a me e succede a molti altri, ne sono sicurissimo.
    L'aspetto che bisogna valutare prima di ogni altra cosa è l'inevitabile cambiamento che ogni giorno ci contorna; anche se noi non ce ne accordiamo. Probabilmente, chi in questo momento sta più in alto di Lei e non vuole il Suo sviluppo di carriera, è rimasto ancorato alle Sue prime mansioni e non La vede come una possibile risorsa da utilizzare meglio in azienda. Come dicevo nella conslusione dell'articolo: "...considerare lo sviluppo professionale come un percorso, piuttosto che come una situazione statica", è quello che noi dobbiamo fare. Se ci sentiamo "boicottati" o "non valorizzati", cambiamo azienda. Andiamo a migliorarci. Anche quello è sinonimo di "progresso" di "cambiamento". Poi, visto che, come dice Lei, non "siamo nel paese dei balocchi", ci scontriamo con la difficoltà di ricollocarci.
    Comunque dobbiamo indirizzare i nostri sforzi verso la direzione giusta per noi senza permettere agli altri di "oscacolarci" nella nostra crescita. Pino Cacucci dice, tra l'altro "...noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove". Quant'è vera questa frase.
    Voglio concludere, anche banalmente se vogliamo, con la frase di Will Smith nel film "La ricerca della felicità" che dice a suo figlio: "Ehi non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me! Ok? Se hai un sogno tu, lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non lo sai fare. Se hai un sogno inseguilo. Punto!

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    1. Un post utilissimo, impreziosito ulteriormente dalla tua risposta. Grazie Marcello.

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