Il capitale intellettivo dell'azienda. Le persone

Leif Edvinsson, fautore della teoria del capitale intellettuale
Leif Edvinsson, alto dirigente della Skandia assicurazione, dice che per ogni organizzazione, accanto agli indici tradizionali (valore impianti, investimenti, fatturato, ecc.) ce ne dovrebbero essere di nuovi, quelli capaci di risanare il "capitale intellettuale".

Un'azienda cresce anche perchè ha valori intangibili e, se si vuole che essa si sviluppi e prosperi, dovrebbe essere capace di visualizzarli, porli in evidenza o trasferirli nel business.

Il vero problema è che di fatto si continua a vivere con i valori dell'era industriale, dimenticando che siamo nell'era dell'informatica caratterizzata da prodotti intangibili, risorse che il nostro intelletto elabora mettendo insieme informazioni e know-how.


Edvinsson divide la sua teoria del capitale intellettivo in due parti:

  • quella umana:
    • la motivazione del personale;
    • la creatività
  • quella strutturale:
    • brevetti, banche dati, e quant'altro resterà in azienda anche dopo che gli uomini interessati saranno andati via.
Le aziende che vogliono avanzare in un mercato sempre più competitivo, sanno bene che l'investimento nel capitale umano è oggi la differenza. Nessun impianto potrà essere progettato se alle spalle non vi è sapienza e conoscenza; nessun prodotto potrà mai essere posto sul mercato se non ci sono uomini di vendita preparati. Se così non fosse, l'e-commerce, avrebbe già reso disoccupati tutti i venditori.

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